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ROMA: DANIELE, L’AUTISMO E LA SFIDA AL SUPERMERCATOe

ROMA: DANIELE, L’AUTISMO E LA SFIDA AL SUPERMERCATO

ROMA: DANIELE, L’AUTISMO E LA SFIDA AL SUPERMERCATO

Il 24enne ha iniziato il suo primo lavoro in un negozio Effepiù dove si dedica allo scaffale della carta. L’esperienza affiancato da una terapista di Anffas

«I ragazzi con sindrome dello spettro autistico, fino a qualche anno fa, erano destinati a vivere in casa, senza uscire o avere una vita sociale. Oggi invece per fortuna non è più così»: le parole di speranza sono di Paola, mamma di Daniele che, a 24 anni, ha iniziato con gioia il suo primo lavoro a Ostia. Come tanti altri giovani, affetti da varie difficoltà cognitive, è da sempre seguito da Anffas, onlus attiva da anni nel X Municipio con grandi risultati nel sociale. Proprio insieme al tutor dell’associazione, ora Daniele ha iniziato un percorso di inserimento lavorativo protetto nel supermercato Effepiù.

Per ora va un giorno a settimana, si occupa dello scaffale della carta: molto bravo nel visivo, ordina accuratamente la merce, poi ha il compito di spazzare il supermercato.

L’inclusione come successo
«Abbiamo subito accettato la richiesta della mamma di Daniele, mi sentivo sicura, la presenza di una terapista Anffas era una garanzia. – racconta Oria Buscaini, titolare del negozio – Daniele è splendido, un grande lavoratore. Gli vogliono tutti bene, i clienti stravedono per lui. Io consiglierei a tutti gli esercizi commerciali di aprire le loro porte a ragazzi come Daniele. Stiamo crescendo insieme, è davvero un’esperienza stimolante per tutti». Sono diversi i ragazzi inseriti dall’agenzia lavoro di Anffas Ostia, la cui sede operativa è ad Acilia, in uno stabile confiscato alla mafia: Anton lavora in un negozio di ottica, Lorenzo in una catena di mense, Jessica, Chiara e Katia in un salone di bellezza a Fiumicino.

La sfida quotidiana delle famiglie
È stato grazie al percorso di terapie di Anffas che Daniele ora si è potuto integrare socialmente, spiega la mamma, «ora può lavorare, come tanti altri ragazzi cosiddetti normali, è sempre stato un mio sogno». Paola racconta anche delle mille difficoltà delle famiglie come la sua, nell’ottenere un successo così semplice nella sua straordinarietà: «ho sempre lottato affinché Daniele avesse dei livelli di autonomia abbastanza importanti. Per noi genitori di ragazzi con autismo è sempre una sfida. – spiega ancora - Si parte da quando si è bambini con le terapie, poi il percorso scolastico e ora il percorso dopo i 18 anni. Daniele ha fatto un colloquio come tutti, in giacca e cravatta. È stato fantastico. Oggi ha i suoi amici, conosciuti ai progetti educativi dell’Anffas, perché spesso ragazzi come lui non hanno possibilità di fare amicizie».

Appello ai commercianti
Infine l’appello di Paola che si augura come «l’esempio di Daniele possa essere uno stimolo per tanti altri esercizi commerciali ad aprire le loro porte verso ragazzi come lui: posso solo dire che il reparto di Dani è il più ordinato». «La determinazione della mamma di Daniele nel trovare un luogo che gli permettesse di fare l’inserimento lavorativo protetto, dimostra la tenacia delle famiglie Anffas ed è da sprone per noi tutti nel supportarle. – commenta Stefano Galloni, direttore generale di Anffas - Da tempo oltre alle nostre attività abbiamo avviato un’agenzia lavoro dedicata alle persone con disabilità intellettiva. Facciamo corsi di formazione professionali, interloquiamo con le aziende affinché rispettino le leggi e diano l’opportunità a ragazzi come Daniele di dimostrare tutto il loro impegno. Oggi con le diagnosi sempre più precoci sull’autismo e importanti progetti come quello che portiamo avanti, grazie al costante lavoro su autonomie e desideri dei ragazzi, cerchiamo di dare impulso ad una vita più appagante».

fonte: roma.corriere.it